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Raccolte a mano a un livello di maturazione preciso, quando l'equilibrio tra acidi e zuccheri nelle uve è perfetto per la vinificazione secondo il metodo ancestrale.
Le uve vengono pressate delicatamente evitando che gli acini si rompano. Il mosto fiore viene selezionato e travasato in recipienti di acciaio inox dove inizia la fermentazione spontanea. Con l'arrivo del freddo invernale, quando il residuo zuccherino è di circa 30 g/l, la fermentazione si ferma. In primavera il mosto viene imbottigliato e, con l'arrivo delle temperature calde, la fermentazione riprende. I lieviti indigeni trasformano gli ultimi zuccheri residui in uno spumante con bollicine fini e persistenti. Dopo la sboccatura, la bottiglia viene riempita con lo stesso vino.
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